Società urbana e mobilità missionaria: i milanesi e la missione lontana all'inizio del Seicento - Université Paris Nanterre Accéder directement au contenu
Article Dans Une Revue Rivista di Storia del Cristianesimo Année : 2009

Società urbana e mobilità missionaria: i milanesi e la missione lontana all'inizio del Seicento

Résumé

The aim of this article is to document the social frame of the missionary mobility of the European Jesuits at the beginning of the 17th century, beyond their belonging to the religious order. The study is focused on Milan, capital of the catholic reformation and a strategic place for the Spanish Hapsburg. The sources are the Indipetae letters, wrote by the Jesuits to ask for their departure to mission, the stories about the lives of these candidates and of some missionaries themselves as well as the correspondence exchanged bet-ween a missionary in Paraguay and the archbishop Federico Borromeo. Ignorance, uncertainty and myths are the fellows of the mission departure, whereas information about the foreign missions reaches the European public of the cities by different ways, hence a growing desire for Indies among the youth often before their joining a religious order. Some of them fulfill this desire and the whole society takes part in their departure and thereby con-sents to the catholic missionary movement out of Europe. It reminds of an encounter between «The Europe of the Devout» and catholic expansion.
Lo scopo di questo articolo è di situare la mobilità missionaria dei gesuiti europei all’inizio del Seicento nell’ambito della società urbana, fuori e dentro i limiti dell’ordine religioso. Le lettere indipetae, scritte dai Gesuiti per sollecitare la loro partenza in missione, i racconti di vita di aspiranti alla missione e dei missionari stessi, come pure la corrispondenza di un Gesuita del Paraguay con l’arcivescovo Federico Borromeo, sono le fonti di questo studio incentrato su Milano, capitale della Riforma cattolica e importante città nella scacchiera europea degli Asburgo di Spagna. L’ignoranza, l’in-certezze et i miti accompagnano la partenza in missione nonostante le infor-mazioni sulle missioni lontane arrivino al pubblico europeo delle città attra-verso numerose strade, suscitando il desiderio delle Indie della loro gioven-tú, anche prima dell’entrata negli ordini religiosi. La partenza in missione di alcuni diventa una forma di partecipazione e di consenso di un’intera socie-tà allo slancio missionario cattolico fuori dell’Europa, una forma d’incon-tro dell’«Europa dei devoti» con l’espansione del cattolicesimo.

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Citer

Aliocha Maldavsky. Società urbana e mobilità missionaria: i milanesi e la missione lontana all'inizio del Seicento. Rivista di Storia del Cristianesimo, 2009, 1, pp.159-184. ⟨hal-01402525⟩
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