Useppe: la voce che parla a tutti. Elsa Morante e la rappresentazione dell'infanzia in "La Storia" - Université Paris Nanterre Accéder directement au contenu
Article Dans Une Revue Italies Année : 2017

Useppe: la voce che parla a tutti. Elsa Morante e la rappresentazione dell'infanzia in "La Storia"

Résumé

Nell'opera di Elsa Morante, la rappresentazione dell'infanzia riveste un ruolo molto importante: basti pensare alle favole e alle filastrocche apparse sul "Corriere dei piccoli" o ai racconti e poesie de "Il mondo salvato dai ragazzini". Vorremmo tuttavia incentrare la nostra analisi su "La Storia" in cui, fatto raro nella letteratura italiana, un bambino è assunto a protagonista dell'intero romanzo e ne costituisce una via d'interpretazione privilegiata. Useppe è il discrimine tra il mondo umano e il mondo animale, perché sa parlare il linguaggio degli uomini e delle bestie e ha un madre donna, Ida, e una madre cagna, Bella. Si tratta di un romanzo della maternità anche perché i padri falliscono e non le madri: non è un caso che alla fine tra i sopravvissuti ci siano proprio una madre e una figlia che perpetuano la vita. Useppe incarna poi quell'analfabeta a cui Morante dedica il suo romanzo: si fa cioè voce infantile di un messaggio che attraverso lui diviene comprensibile a tutti. Sarà infine interessante indagare le forme che questa rappresentazione dell'infanzia assume in Useppe, sia in rapporto agli studi di Jung sull'infanzia, sia all'influenza delle filosofie orientali.

Mots clés

Dates et versions

hal-01755370 , version 1 (30-03-2018)

Identifiants

Citer

Matteo Moca. Useppe: la voce che parla a tutti. Elsa Morante e la rappresentazione dell'infanzia in "La Storia". Italies, 2017, 21, pp.51--69. ⟨10.4000/italies.5713⟩. ⟨hal-01755370⟩
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